Ci sono tessuti che non passano mai di moda. Capaci di fare la storia ed emozionare con semplicità. Perfetti da indossare sempre, d’estate come d’inverno, in primavera e in autunno, con cui la persona si sente sempre a suo agio. Il cashmere è un luogo dell’anima, in grado di accogliere e rigenerare, una coccola che nella quotidianità ristora dai momenti più delicati, donando serenità e una sensazione di pace unica, cosa non facile da trovare in un’epoca complessa come quella attuale.
Il cashmere può essere inteso come metafora dei nostri tempi, in un’epoca in cui alle persone è richiesta una capacità di adattarsi senza precedenti, all’uomo come alla donna. In una società veloce, in cui l’innovazione passa per pratiche in costante cambiamento, come dimostra il fenomeno della Digital Revolution. Che ha interessato tutti i campi permettendo di avere accesso a prodotti di qualità non solo in negozio ma anche sul web, come dimostra il caso di 1stAmerican. Una filosofia che vede un’attenzione nuova anche verso l’ambiente, con pratiche nuove che vogliono essere sempre più ricercate e green.
Il cashmere è metafora dei nostri tempi perché è lavorato fin dai tempi antichi ed è capace di durare anche una vita intera, se trattato con attenzione. Una storia senza tempo, insomma, destinata a durare ancora a lungo. 1stAmerican che unisce i due aspetti di questo tessuto così prezioso: passato da cercare nel tempo e presente attuale come non mai. Una ricerca che vede capi per l’uomo e la donna di oggi, con outfit all day perfetti per tutti i momenti della giornata, dal lavoro di ufficio a una cena con gli amici. Con la persona che rimane sempre comoda ed elegante.
Un cashmere lavorato sia da solo sia con altri materiali che non smettono di stupire, su tutti la seta. In questo sta, sicuramente, l’innovazione più interessante di 1stAmerican: l’interpretazione di un tessuto e delle sue potenzialità unendo conoscenze antiche a quelle più recenti. Per articoli, dai maglioni alle sciarpe, che non si vorrebbe mai smettere di avere addosso. Oggi come ieri.
Cashmere: una storia antica
La storia del cashmere, come abbiamo accennato, ha un’eco lontana. Vi proponiamo, nel raccontarla, un brano di musica classica come sottofondo. Si intitola Nelle steppe dell’Asia Centrale ed è un poema sinfonico del compositore russo Borodin, uno dei più originali talenti musicali dell’Ottocento. Sentirete i venti d’Oriente soffiare feroci e intensi, un passo stanco e cadenzato, molto fisico ma anche con una nota metafisica. Un suono russo e orientale allo stesso tempo, con una nota occidentale dovuta allo scambio di conoscenze tra le due parti della Russia, territorio vasto ed eclettico.
Risuona anche la presenza di alcuni animali e tra questi ce n’è uno che ci è molto familiare, essendo legato al cashmere: si tratta, infatti, della capra hircus, conosciuta anche con il nome di Pashmina, che vive a oltre 1000 metri di altezza con temperature che possono raggiungere i -40°C. Originaria di climi freddi e difficili da sopportare, umidi, ma allo stesso tempo aventi temperature intense come non mai durante la stagione estiva.
La capra hircus è stata allevata dai pastori dell’Asia Centrale, ecco perché abbiamo scelto per voi il brano di Borodin. Che abitano regioni particolari come il Kashmir, da cui il nostro tessuto prende il nome, ma anche vaste aree di Mongolia, Afghanistan, Russia, India e Turchia, luoghi dove è tuttora allevata la capra hircus, con le temperature che presentano forti oscillazioni tra il giorno e la notte, come in nessun altro angolo del pianeta.
Il cashmere è stato lavorato per la prima volta dalle popolazioni nomadi dell’Asia Centrale, che necessitavano di un tessuto in grado di adattarsi ai diversi climi incontrati da loro durante gli spostamenti. La capra hircus perde spontaneamente il suo pelo pregiato in primavera, durante il passaggio dal freddo al caldo, ed è in questo periodo che il materiale veniva (e ancora oggi viene) recuperato e lavorato.
Ma come è arrivato fino a noi? Grazie alla via della Seta e al mercante veneziano Marco Polo che l’ha scoperto nel Duecento all’interno di alcune grotte in Mongolia introducendolo in Europa. Il cashmere, ma anche la seta, hanno fatto la fortuna di questi popoli, capaci di negoziare in maniera diplomatica situazioni anche di tipo territoriale estremamente delicate. Il cashmere e la seta erano tessuti perfetti per la mediazione politico-culturale e i guadagni ottenuti dalle loro vendite hanno permesso ad alcuni imprenditori del passato di arricchirsi e di realizzare imperi coloniali. Non è un caso se un uomo pragmatico e visionario come Camillo Benso Conte di Cavour ha cercato di introdurre la capra hircus nel territorio italiano e attivare la produzione di cashmere nel Belpaese. Tentativo pertanto fallito a causa del legame imprescindibile di questa capra con il suo territorio d’origine ma oggi riuscito nel caso di alcune produzioni di nicchia che vedono la Val d’Aosta come luogo ideale per la produzione.
La produzione di cashmere oggi
Il cashmere viene oggi prevalentemente prodotto in Mongolia, dove viene realizzata la fibra white, a Sud, più preziosa, e brown, non meno interessante, nella parte esterna della regione.
Il cashmere è lavorato, oggi come ieri, secondo due metodi che hanno come cadenza la primavera, il momento in cui la capra hircus cambia naturalmente il pelo. In Mongolia si procede direttamente con la tosatura, come si fa del resto con le altre tipologie di lana in Europa, Italia inclusa (famosa su tutte la tradizione sarda), e nel resto del Mondo. Nelle aree himalayane, invece, si attende che la capra perda da sé il materiale in eccesso strofinandosi sugli alberi, con i pastori che recuperano il prezioso materiale da una parte all’altra.
Ora che i tempi sono più veloci che in passato e la praticità è l’elemento fondante della produzione moderna si è affermata la modalità di raccolta mongola, con la tosatura più pratica ed efficace, sempre nel rispetto e salvaguardia dell’animale. Prezioso come non mai, non a caso il cashmere è considerato il principe dei filati. Questo a causa delle sue caratteristiche e del fatto che per produrre 200 g di lana è necessaria la lavorazione di quanto realizzato da una capra se non due. Un processo lungo e dispendioso, quindi, quello della lavorazione del cashmere e perciò non economico.
Il cashmere di 1stAmerican
La pregevolezza è il tratto distintivo del cashmere, che presenta la caratteristica di essere quindi non spesso e duro come altri tipi di filati, ma al contrario morbido e soffice e con un peso specifico piuttosto basso. Una qualità che alla produzione non può che essere garantita dal momento che nel corso della sua storia la produzione ha visto pochi cambiamenti da un’epoca all’altra.
1stAmerican non poteva che scegliere il cashmere come materiale di elezione per la realizzazione dei suoi capi, all’insegna di uno stile sportivo e raffinato, perfetto per uomini e donne che nel nostro tempo desiderano muoversi in maniera armonica. Il cashmere è in grado di stare a stretto contatto con l’epidermide senza mai farla arrossare, caratteristica che nessun’altra lana riesce a dare. Un tratto distintivo che spiega come mai è adoperato non solo per la stagione invernale ma anche per quella primaverile e persino estiva durante la quale si trova a contatto diretto con la pelle.
Il cashmere è infatti un termotraspirante naturale e si rivela un eccellente regolatore della temperatura corporea interna: quando la persona suda, con il cashmere si sente a suo agio, dal momento che il risultato interno è quello di una minore umidità. Inoltre, il cashmere è leggero e occupa poco spazio, sia nella valigia delle vacanze sia nei cassetti dell’armadio. Un fattore da non sottovalutare per quelle persone che si trovano spesso a spostarsi e hanno bisogno di capi pratici da utilizzare oltre che belli e sicuri.
Infine, il cashmere è, pur essendo così pregevole, anche estremamente resistente. Insomma, morbido fuori e rock dentro. Capace di adattarsi a tutte le persone che lo indossano in maniera unica e originale.
I capi in cashmere di 1stAmerican sono una sicurezza da avere nell’armadio. Un valore aggiunto, insieme alla qualità del tessuto, è il prezzo, solitamente nel cashmere non economico a causa della lavorazione così particolare ma che 1stAmerican ha deciso di rendere ragionevole e alla portata di tutti. Per look d’eccellenza per il manager come la studentessa e la donna in carriera dove il maglione in cashmere riesce a dare nuova vitalità in tutti i momenti della giornata.
Cashmere-seta: un tessuto impareggiabile e senza tempo
Il cashmere unito alla seta riesce a dare il suo massimo. Un po’ come quando geni musicali come Freddie Mercury, Franco Battiato o i Coldplay, solo per fare alcuni nomi e riallacciarci al discorso della metafora, uniscono al pop o al rock elementi di musica classica e di altre culture. Perché la seta per rendere il cashmere unico? Il discorso ha radici lontane che si perdono di nuovo in Asia e in particolare in Cina, luogo dove la seta è stata realizzata per la prima volta, dal 6000 a.C.
La seta ha in comune con il cashmere la stessa matrice orientale e la storia prestigiosa ma anche indubbie qualità che la rendono una delle materie prime più autentiche del nostro tempo. Lucentezza, morbidezza, resistenza, capacità termica dal punto di vista della regolazione della temperatura. Sono tutti tratti distintivi della seta, considerata un tessuto più prezioso dell’oro, capace di sedurre anche i guerrieri della Mongolia, impareggiabili dal punto di vista tattico e militare, ma non insensibili alla bellezza della seta.
1stAmerican ha visto nell’unione dei due tessuti, cashmere e seta, una possibilità di realizzare capi unici con una bellezza tutta particolare. Impareggiabili per la donna e l’uomo di oggi che necessitano di raffinatezza e armonia, senza sottovalutare il comfort.
Cashmere seta per lei
Per la donna il tessuto cashmere seta è declinato non solo nei maglioni girocollo, dolcevita e cardigan, ma anche negli abiti. Il tessuto è sempre lo stesso, da parte di 1stAmerican, una maglia fine e raffinata, capace di slanciare la figura grazie a un tessuto naturalmente più elastico. Cosa che solo un materiale più vicino alla maglia riesce a fare e che viene esaltato dai colori, basici e dinamici allo stesso tempo, sempre di tendenza nel corso degli anni. Non mancano il rosa, il blu e il grigio.
Una nuova luce viene dal rosso, tonalità cromatica che è legata alla passione ma anche all’emozione più pura, capace di dare nuova luce alle giornate invernali. Da utilizzare non solo nella quotidianità ma anche durante eventi speciali, anche legati al lavoro.
Se la combinazione vi piace, vi ricordiamo che la seta è presente anche da sola, all’interno delle proposte di 1stAmerican, in camicie e bluse che possono stare sia a vista, ad esempio sotto un cardigan, sia sotto un maglione in cashmere o cashmere seta: il contatto con la pelle sarà ancora più delizioso. Soluzioni che se non sapete cosa mettere, anche a causa delle temperature piuttosto variabili, torneranno estremamente utili.
Cashmere seta per lui
1stAmerican ha realizzato capi in cashmere seta anche per l’uomo, in maglioni e gilet perfetti sia sotto la giacca, sia abbinati a una polo o a una camicia. Un look comodo e raffinato, perfetto per le giornate lavorative che sembrano non passare mai come per il tempo libero. Il modo migliore di valorizzare il cashmere seta per lui? Abbinandolo a un completo giacca pantalone o al jeans, anche questo disponibile su 1stAmerican, che riesce a dare un appeal più contemporaneo.
Il cashmere seta è per l’uomo di oggi un simbolo di vitalità ed eleganza, dove lui desidera essere protagonista al pari di lei, dal punto di vista estetico. Una rivoluzione, quella che vede la cura dello stile dell’uomo come della donna, tipica dei nostri tempi, portata alla ribalta in diversi ambiti da icone come il ballerino Rudolf Nureyev, lo stilista Carlo Pignatelli e persino Gianni Versace, solo per citare alcuni nomi ispiratori. Il cashmere dimostra di essere all’altezza dell’epoca moderna. Spostandosi come una farfalla, per concludere con una metafora, da lui a lei, che desiderano avere il medesimo stile senza rinunciare alla propria autenticità. Dove è la personalità a fare la differenza.