Lo stile italiano è famoso in tutto il mondo per la sua raffinatezza, tratto per cui risulta amato, copiato e talvolta persino invidiato. Una ricercatezza che passa da un know how frutto di una tradizione importante, con una conoscenza a tutto tondo dei materiali come delle tecniche di lavorazione.
Il cashmere è l’essenza dell’eleganza ed è un tessuto unico sotto molteplici punti di vista e persino sostenibile. I motivi per cui sceglierlo sono davvero tanti. Se dovessimo provare a fare una sintesi, potremmo affermare che il cashmere è un percorso, un’emozione, persino una prospettiva: un modo di vedere le cose.
La moda in Italia è fatta da piccole aziende capaci di garantire una qualità assoluta. Rappresentano, potremmo dire, il tessuto dell’economia italiana, per utilizzare una metafora vicina al cashmere, nonché il valore aggiunto del Made in Italy, con uno spirito nazionale e internazionale insieme.
La produzione di cashmere nel segno dello styling e del design si caratterizza, in 1stAmerican, per uno sguardo giovane, proprio come il team di designer emergenti che lavorano in azienda. Un cashmere speciale che ha una radice antica e profonda ma anche una vision aperta verso il futuro.
In questo articolo vi raccontiamo meglio come scegliere il cashmere e perché. Pronti a fare un viaggio nel tempo, a partire da un luogo aspro e dolce allo stesso tempo come le steppe dell’Asia Centrale?
Cos’è il cashmere?
Il cashmere è un filato che viene prodotto dalla capra hircus, originaria delle aree più fredde dell’Asia Centrale, la quale vive in regioni tra le più impervie del mondo intero, ama pascolare per le montagne e nel deserto, su cime aspre e articolate. Un paesaggio montano, certo, ma anche umido e con un clima decisamente difficile dove la temperatura raggiunge anche i 30° sotto zero.
Si tratta di animali che presentano un peso tra i 50 e i 60 kg per il maschio e 35-45 kg per la femmina. Il tratto caratteristico principale è rappresentato, oltre che dal filato pregiato, dalle corna particolarmente sviluppate. Il manto è sontuoso e imponente, la superficie aperta, lunga e quasi grossolana.
I colori variano dai toni del bianco avorio, al grigio delicato tendente al marroncino fino al nero. La parte più nascosta di pelo è quella che diventa, una volta lavorata, cashmere e si trova più a ridosso della pelle, nel cosiddetto sotto vello. Si tratta di un pelo corto, liscio, morbidissimo e soffice, per la sua gradevolezza quasi simile alla seta. È questa la parte che consente alla capra hircus di abitare nelle aree più difficili del Pianeta senza mai scoraggiarsi.
Il cashmere è, quindi, una fibra tessile di origine naturale che è stata importata in Occidente a partire dall’Ottocento. Apprezzata fin dagli inizi, é da sempre sinonimo di lusso, qualità ed eleganza. Un capo in cashmere, se adeguatamente trattato, accompagna la persona per tutta la vita con un’eleganza impareggiabile.
Si dice kashmir, cachemire o cashmere?
Una curiosità che viene sempre da chiedersi è: come si scrive, in italiano, la parola cashmere? In passato il tessuto è stato identificato in molteplici modi diversi quali Kashmir, Cachemire e Cashmere, naturalmente, il modo (corretto) in cui lo trovate scritto in questo approfondimento.
Secondo quanto affermato nientemeno che dall’Accademia della Crusca, sono diverse le varianti con cui è conosciuto il cashmere nella lingua italiana e a livello internazionale. La modalità più diffusa è, accanto al classico cashmere, la variante cachemire, anche sulle riviste di moda. In questo caso si tratta della variante linguistica propria dell’inglese.
E il termine Kashmir? Si tratta della regione di cui è originaria la capra hircus e non indica, di per sé, il nome del filato quanto piuttosto quello dell’area geografica. Utilizzarlo, quindi, per parlare del tessuto non si rivela non solo non corretto ma anche inappropriato.
Cashmere: quali sono le proprietà
Il cashmere è una fibra di origine naturale che presenta un filato estremamente fino, sottile e soffice. Le sue proprietà sono davvero tante, vediamole nel dettaglio:
- È un tessuto termoregolatore naturale, capace di accostarsi alla pelle garantendone l’adeguata protezione in tutte le stagioni, tenendo caldo d’inverno e durante le sere fresche dell’estate, ad esempio in montagna.
- Ripara dall’umidità.
- Garantisce il massimo comfort. La sua morbidezza è impareggiabile e riesce ad accostarsi sempre con il massimo agio all’epidermide.
- È ecologico. Si tratta di una fibra naturale al 100% ed è sostenibile per l’ambiente. Inoltre, è semplice dal punto di vista del riciclo.
- Luminosità naturale. Un elemento che il cashmere ha in comune con altre fibre naturali di origine nobile quali, ad esempio, la seta. La sua luce è meno abbagliante e cangiante ma altrettanto intensa e soffice alla vista.
- È traspirante, ovvero assorbe il sudore della pelle e permette all’epidermide la traspirazione ottimale.
- Rimane delicato a contatto con l’epidermide. Non provoca allergie né problematiche di altro tipo.
- Non attira a acari, polvere né campi elettromagnetici. Anche per questo si ha una sensazione notevole di benessere quando lo si indossa.
- È un tessuto isolante, un fattore interessante non solo per l’inverno ma anche per l’estate. Potremmo dire che ripara con discrezione.
- È leggero, si porta volentieri addosso perché pesa poco pur avendo mille e una proprietà.
- In abbinamento alle altre fibre, ne esalta le qualità.
- È resistente e dura a lungo, molto più delle altre lane. Un elemento ancora più valido se il cashmere viene lavato nel modo adeguato così da durare nel tempo.
Le proprietà del cashmere la dicono lunga su quanto sia un tessuto pregiato e di qualità. Per tutti questi motivi risulta davvero una scelta assolutamente impareggiabile. 1stAmerican propone nelle sue collezioni maschili e femminili il cashmere tutto l’anno: perché rappresenta sempre una sicurezza per la persona.
La produzione del cashmere
Il cashmere è un filato che viene prodotto in tutto il mondo. Come abbiamo visto, la zona principale di produzione rimane l’Asia Centrale e in particolare l’area della Mongolia, quella che presenta la produzione più pregiata, e del Kashmir.
Importante anche la quantità di filato che viene ottenuta in Iran, un Paese che presenta un clima particolarmente adatto, con le sue oscillazioni di temperatura, per la capra hircus. Un discorso che vale anche per altri Stati dal territorio desertico e dalle cime alte: la Cina, l’India e il Pakistan.
L’Europa, per le sue caratteristiche territoriali, è un territorio non apprezzato particolarmente dalla capra hircus. Non mancano, tuttavia, le eccezioni e tra queste c’è anche l’Italia e in particolare la regione della Valle d’Aosta. Un altro Paese dove la capra hircus si sente a suo agio è l’Irlanda, a causa del clima particolarmente freddo e umido.
La capra hircus si è dimostrata, nel corso della sua storia, estremamente versatile e intelligente. Una fortuna per gli amanti del cashmere, un filato che vale sempre la pena avere nell’armadio.
All’interno di ogni capo in cashmere di 1stAmerican è dedicata una sezione integrale all’origine del prodotto in totale trasparenza. Ogni indumento è lavorato interamente in Italia mentre i filati sono prodotti in aree altamente specializzate e di assoluto livello compresa la Mongolia.
Riconoscere un cashmere di buona qualità
Riconoscere un cashmere di buona qualità richiede delle doti personali di non poco conto, o meglio, un occhio esperto. Per questo motivo 1stAmerican presenta al suo interno un team altamente qualificato per ottenere solo cashmere di buona qualità.
Un trucco comunque c’è ed è piuttosto semplice: se il tessuto in cashmere non è buono lo si vede dopo averlo lavato un paio di volte dopo le quali perde in morbidezza oppure si deforma. Questo a patto, naturalmente, di effettuare la procedura nel modo corretto.
Un altro elemento da considerare è l’etichetta, dove per legge è necessario che risulti scritto se si tratta davvero di cashmere. 1stAmerican sceglie da sempre di lavorare in totale chiarezza e trasparenza. Propone sia capi 100% cashmere sia indumenti in cui il prezioso filato si trova accanto alla seta. Entrambi i tessuti hanno proprietà similari, soprattutto per quanto riguarda il pregio e l’impatto ecologico sull’ambiente.
1stAmerican utilizza il cashmere anche insieme ad altri tipi di lana, così da ottenere un filato ancora più comodo e di buona qualità, donando una morbidezza alle altre lane, solitamente più ruvide, che si trovano così a essere più piacevoli che mai.
Una nota la meritano i pallini, ovvero il fenomeno del pilling. Può capitare che si tratti di un qualcosa che, col tempo ma in maniera sempre “soffice”, si manifesti anche sul cashmere migliore. Non è, quindi, di per sé un indicatore di un cashmere di qualità meno buona.
Una maglia fatta bene non presenta cuciture a vista se non per esigenze di stile; sono, infatti, preferite quelle a rimaglio, una tecnica particolare che garantisce un lavoro accurato ed efficace. Ed è da questo elemento che si distingue, del resto, un cashmere di buona qualità: non solo dal filato ma anche dalla cura dei dettagli con cui viene trattato.
Come far durare il cashmere a lungo nel tempo
Il cashmere è un filato pregiato e per durare a lungo nel tempo è imprescindibile che venga trattato con cura. Questo vale sia per i capi che lo vedono presente come unico materiale sia in quelli dove si trova abbinato alla seta e alla lana.
Fondamentale lavare il maglione in cashmere nel modo corretto ma non solo: una maglia in cashmere è meglio non indossarla per due giorni di fila ma va fatta riposare almeno un giorno, così da garantire al tessuto la corretta aerazione, con i giusti tempi, potremmo dire, di attività e riposo.
Se si desidera stirare il maglione in cashmere, ma in genere non ce n’è bisogno, visto che se steso correttamente non presenta particolari sgualciture, è importante farlo sempre al rovescio attenendosi scrupolosamente all’etichetta. Tutto qui? Tutto qui: se si fa attenzione a lavarlo delicatamente, il cashmere dura anche tutta la vita.
Come lavare il maglione in cashmere
Il lavaggio del cashmere è una cosa seria e non va preso alla leggera, proprio per garantirne l’ottimizzazione ai massimi livelli. Per questo motivo 1stAmerican indica, già all’interno del suo e-commerce, come eseguire per ogni capo un lavaggio a regola d’arte in totale semplicità.
Per i capi 100% cashmere è consigliato un lavaggio a secco oppure a mano, sempre con un detersivo neutro o, in alternativa, uno shampoo delicato. L’indumento va immerso alla rovescia in acqua abbondante: in questo modo, grazie all’azione benefica dell’acqua, si otterrà una rivitalizzazione del tessuto. Il contatto dell’acqua è importante che non superi i 5 minuti.
Per quanto riguarda l’asciugatura è da evitare assolutamente l’asciugatrice la quale non solo non è ecologica, ma persino non adatta a un filato naturale come il cashmere. Meglio far asciugare il proprio capo in cashmere ben steso orizzontalmente su asciugamano asciutto al riparo da fonti dirette di calore, compresa la luce diretta del sole.
Per essere sicuri di non rovinare i colori è importante lavare ogni tonalità separatamente: in questo modo si avrà la certezza del mantenimento delle qualità estetiche luminose del cashmere anche nel lungo periodo.
Non diverso il lavaggio del maglione cashmere e seta di 1stAmerican che, lo ricordiamo, risulta indicato capo per capo già all’interno del negozio online. Da preferire la procedura a mano o a secco. Si può utilizzare la lavatrice ma sempre tiepida o fredda, comunque a non più di 30°C.
La procedura di asciugatura è la medesima di quella che abbiamo indicato precedentemente: senza asciugatrice e con il maglione steso orizzontalmente su un asciugamano, lontano da fonti dirette di calore compresa la luce del sole. Indispensabile lavare i colori sempre separatamente. Quanto affermato per il maglione cashmere seta vale anche per quello cashmere e lana. Pertanto, il corretto lavaggio del maglione in cashmere risulta imprescindibile per garantire al tessuto di durare a lungo nel tempo e mantenersi sempre ottimamente.